"Sarà una storia matrimoniale, i preliminari, i contrasti e i tradimenti prima durante e dopo le nozze di due ragazzi", così all'ANSA Pupi Avati, chairman di Capri-Hollywood, racconta in anteprima il nuovo film 'Il cuore grande delle ragazze' che comincerà a girare a febbraio, a Fermo nelle Marche, "simulando Sasso Marconi del 1930". La sposa sarà Michaela Ramazzotti, lo sposo il cantante Cesare Cremonini, "scelto - racconta Avati - innanzitutto per l'accento bolognese che sembra di via Saragozza, dove sono nato e cresciuto, e poi per una visione della vita proprio come piace a me". Pupi Avati confessa che la storia de 'Il cuore grande delle ragazze' è ispirata a quella dei suoi nonni: "Carlino, un gran donnaiolo che non voleva lavorare e pensava solo alle donne, alla caccia e a bere e a Francesca, una bella ragazza di buona famiglia che s'innamoro di questo, come si dice dalle nostre parti, Sbagerla praticamente un mezzo delinquente che riuscì a tradirla pure la prima notte di nozze a Porretta Terme". Per Avati sarà una commedia "divertente. surreale, originale nella storia ma anche perfettamente in sintonia con il mio cinema". Il matrimonio contrastato sarà ricco di colpi di scena con l'opposizione della famiglia di lei che fin sull'altare spererà in un destino diverso per la figlia primogenita, con in dote proprietà terriere, e lo sposo figlio di un mezzadro. Il resto del cast è in via di formazione ma Pupi Avati anticipa che il padre di lui sarà Andrea Roncato e che ci sarà un ruolo per Gianni Cavina e che le musiche saranno di Lucio Dalla. Pupi Avati che viene da un film deludente per incassi "ma di cui vado orgoglioso" - una sconfinata giovinezza sul tema dell'alzheimer - dice di non scandalizzarsi affatto per la voglia di commedia che dimostrano gli spettatori italiani premiando negli incassi natalizi il cinepanettone Natale in Sudafrica e La banda dei Babbi Natale con Aldo, Giovanni e Giacomo. "La commedia di Natale è un appuntamento irrinunciabile, come il panettone, il presepe, il pranzo con la famiglia riunita. Non provo nessun snobistico dissenso, il cinema popolare si è sempre fatto e in certe situazioni aiuta l'esercizio a rimanere a galla. Non dimentichiamo poi che c'è crisi e se una famiglia decide di spendere per andare al cinema lo fa per una commedia". Per Avati, "l'incasso non è la sola unità di misura. Qui sulla piazzetta di Capri ho appena incontrato Luca Miniero che con Benvenuti al sud ha incassato 30 milioni di euro, una cifra che io in 40 anni di carriera non ho mai visto".